Il MUSE visto da me, Emanuele

9 marzo 2023

Emanuele Massari, studente in Alternanza Scuola Lavoro dell’Istituto Marie Curie di Pergine ci racconta cosa lo ha colpito di più di una visita, svolta in autonomia durante il suo progetto al MUSE…

La prima cosa che ho notato è stato l’enorme scheletro di balenottera appeso in aria. È maestoso ed è incredibile pensare che sia lo scheletro di un piccolo di balenottera. Lascio a voi immaginare quanto possa essere grande un esemplare adulto! Fortunatamente le balenottere sono animali placidi, quindi dei veri e propri giganti gentili.

Tra i tanti uccelli esposti al quarto piano mi ha colpito il gipeto, il volatile più grande delle Alpi. Per quanto lo consideri affascinante mi mette paura: da un lato sono contento di poterne vedere uno da vicino, dall’altro mi ritengo fortunato di non averlo mai incontrato dal vivo. So che non è un animale aggressivo perché si nutre, come l’avvoltoio, di carcasse e perché si tiene alla larga dall’uomo, ma solo l’idea di aver a che fare con un “mostro” del genere mi mette i brividi.

Un altro animale che ha attirato la mia attenzione è l’ornitorinco. Mi sono state spiegate diverse cose sul suo conto, ad esempio che è uno degli unici mammiferi che depone le uova. È anche l’unico mammifero a possedere un veleno: la cosa più strana è che non è immune a questa sostanza, perciò, potrebbe ferirsi erroneamente con lo sperone che contiene le tossine e rimanere ucciso. Secondo me è buffo per via della sua struttura fisica, perché è un mix di animali: il corpo e la coda di castoro, il becco da papera e le zampe palmate.

Al MUSE ho anche toccato la ricostruzione della lingua di un ghiacciaio. La guida mi ha fatto riflettere molto sull’importanza di queste masse ghiacciate, dicendomi che sono una fondamentale fonte di acqua per l’uomo, fatto che avevo sempre sottovalutato. Sembra normale pensare che sulla Terra siano presenti enormi quantità di acqua, meno rendersi conto che la maggior parte di essa è rappresentata da acque salate o inutilizzabili. Il ritiro e la scomparsa dei ghiacciai è qualcosa, dunque, da tenere sotto controllo.

Emanuele Massari