Deserto Italia
I paesaggi italiani tra sofferenza e bellezza
I paesaggi italiani tra sofferenza e bellezza
22 giugno 2023
Quanti sono i deserti? In quali, differenti modi, si creano e quanto possono essere affascinanti o – al contrario – dolorosi da affrontare, visivamente, cognitivamente e dal punto di vista emotivo? Quanto può l’arte restituire il concetto di “sofferente bellezza”, affiancandosi alla scienza nel raccontare le “ferite” inferte dal clima?
In una doppia intervista, Stefano Torrione, fotografo e autore della mostra (Deserto Italia, al MUSE fino al 20 agosto) e Maria Bertolini, naturalista e mediatrice culturale del MUSE si confrontano sul concetto di bellezza e decadenza e sul valore dell’attraversare passo dopo passo gli ambienti naturali per poter cogliere le conseguenze di fenomeni come siccità, alluvioni e azione umana.
La siccità è uno dei disastri naturali più distruttivi in termini di perdita di vite: comporta perdita di raccolti globali, incendi boschivi e stress idrico. Esacerbata dal degrado del suolo e dai cambiamenti climatici, la siccità sta crescendo in frequenza e severità, con un aumento del 29% dal 2000 e con 55 milioni di persone interessate dai suoi effetti ogni anno.
Secondo le stime, entro il 2050 la siccità potrebbe colpire tre quarti della popolazione mondiale. È un problema globale e urgente.
Secondo l’Istituto di Scienza dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR- ISAC) l’anno 2022 è stato il più caldo mai registrato dal 1800. Le precipitazioni si sono ridotte del 30% rispetto alla media del trentennio 1991-2020, con livelli idrometrici minimi per fiumi e laghi e scarso stoccaggio sotto forma di neve.
La prolungata assenza di precipitazioni è risultata particolarmente grave per il Nord-Ovest d’Italia con gravi ripercussioni sulle produzioni agricole.
Chiara VeronesiRelazioni istituzionali e ufficio stampa
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