Bilancio di missione 2022
Un mezzo strategico per verificare la nostra mission
Un mezzo strategico per verificare la nostra mission
Per il secondo anno, il MUSE adotta il Bilancio di missione come bussola per affrontare le sfide di un mondo in continua trasformazione: centoventiquattro pagine, con dati aggiornati e interventi di importanti personalità del mondo della cultura e dei musei, raccontano come il museo stia tracciando la rotta futura.
Ideato nel 2022 come novità assoluta nel panorama museale italiano, il Bilancio di missione MUSE è un mezzo strategico per tradurre e verificare la propria mission, confrontare obiettivi e risultati e individuare punti di forza e debolezza al fine di migliorare scelte organizzative, culturali, ambientali e comunicative; ma anche per dare contezza ai propri stakeholder del valore aggiunto creato.
“Nell’approssimarci alla redazione del bilancio – racconta nel dialogo che introduce la pubblicazione la direttrice Ufficio risorse umane e servizi Alberta Giovannini – come MUSE ci siamo interrogati sul perché risulti sempre più necessario anche per i musei dedicare tempo e risorse alla rendicontazione sociale e su come essa possa essere considerata un “generatore di valore” per rafforzare il rapporto fiduciario con i propri stakeholder. Da questo concetto vorremmo iniziare a riflettere”.
Nella nuova pubblicazione trovano spazio report e approfondimenti sulle attività svolte dal MUSE, alla luce di tre missioni dell’ente – scientifica, sociale ed economica –, che oggi si arricchiscono di una nuova responsabilità, quella connessa ai temi dell’Antropocene.
A impreziosire il dibattito, anche le voci di influenti personalità del mondo culturale, sociale e imprenditoriale italiano: da quella del presidente di ICOM International Alberto Garlandini a quella dell’economista Paola Dubini, passando per il direttore del MAMbo – Museo – Museo d’Arte Moderna di Bologna Lorenzo Balbi, la direttrice gestionale del Museo Egizio di Torino Samanta Isaia, il direttore di Palazzo del Tè di Mantova Stefano Baia Curioni, il professore Ludovico Solima, l’ideatrice del Salone della CSR e dell’innovazione sociale Rossella Sobrero e l’economista e prima ricercatrice ISTAT Annalisa Cicerchia. Tra le persone che operano sul territorio trentino hanno portato un contributo Alessandra Schiavuzzi, dirigente Servizio attività e produzione culturale Provincia Autonoma di Trento, Roberto Busato, direttore generale Confindustria Trento, e Valentina Cappio, responsabile Area Brand & Communication Trentino Marketing.