Città a misura d'ape
Approfondimenti
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Immergerti nel mondo delle api e parti per un viaggio affascinante alla scoperta di questi insetti impollinatori. Con uno sguardo alla città, vero e proprio ecosistema urbano, scopri come interagiscono le api sociali e il superorganismo alveare e chi sono le api solitarie.
Le città possono essere considerate come ecosistemi potenzialmente ricchi di biodiversità dove le diverse specie coesistono nell’ambiente urbano: le persone vivono e interagiscono con animali, piante, fiori e insetti. Gli alberi lungo le strade forniscono ombra e ossigeno, gli uccelli si rifugiano nei giardini e nei parchi urbani, gli insetti impollinatori come le api contribuiscono all’impollinazione dei fiori e alla produzione di cibo.
Le aree verdi hanno molte funzioni: purificano l’aria, mitigano l’effetto “isola di calore” perché riducono la creazione di un microclima più caldo rispetto alle zone periferiche e rurali vicine, offrono casa e cibo per animali e insetti, donano una sensazione di benessere alle persone. La sfida principale per molte città è trovare un equilibrio per questo ricco sistema di relazioni. Una rapida e diffusa crescita delle città può infatti causare distruzione di habitat naturali, inquinamento e perdita di biodiversità. Per evitare tutto questo molte città promuovono e sperimentano azioni eco-sostenibili.
Le api sociali hanno un’organizzazione sociale molto complessa all’interno del loro gruppo chiamato colonia. Nelle colonie, ognuno con il proprio ruolo, vivono: la regina, le api operaie e i maschi. La regina è l’unica femmina fertile nella colonia e depone le uova. Le api operaie sono femmine sterili che svolgono la maggior parte del lavoro all’interno della colonia, come la raccolta di cibo, la costruzione del nido e la cura delle larve. I maschi, chiamati “fuchi”, sono responsabili della riproduzione e lasciano la colonia per accoppiarsi. Ogni componente di questa “società” ha un ruolo importante e non può vivere da solo. La società delle api non ha un inizio e una fine. E’ un unico organismo che si riproduce dividendosi in due con il fenomeno della sciamatura.
L’alveare, nella sua complessità, può essere definito come un superorganismo Alveare. All’interno di questo superorganismo i singoli componenti nascono e muoiono rinnovandolo in continuazione. Le abitanti più numerose sono le api operaie e nella bella stagione la nursery dell’alveare ospita la covata. Le uova, deposte in decine di migliaia di celle, si trasformeranno in larve e pupe, fino a diventare api dopo 21 giorni.
In volo tra i fiori, le api visitano quelli della stessa specie quando la fioritura è più abbondante. Ogni fiore darà un tipo di miele diverso. Se abbiamo più fioriture, allora il miele che ne deriva è chiamato millefiori. Tra i fiori le api incontrano anche i loro nemici: il calabrone o Vespa crabro è uno di questi.
Spesso meno conosciute, le api solitarie rappresentano la gran parte delle specie presenti nel nostro paese. Sono caratterizzate da una grande varietà di forme, colori e dimensioni. La nidificazione rispecchia questa varietà: la maggior parte nidifica nel terreno e il restante in cavità, preesistenti o costruite, che vengono isolate con diversi materiali. I nidi diventano veri e propri depositi per le scorte di cibo necessarie allo sviluppo delle future api che si svilupperanno all’interno della cella nutrendosi di polline e nettare. Il grande lavoro richiesto dalla singola femmina spinge alcuni esemplari ad attuare forme di cleptoparassitismo come per esempio l’occupazione di nidi già avviati oppure il furto di risorse già accumulate. La presenza di questi utili insetti impollinatori può essere favorita attraverso specifiche pratiche come limitare lo sfalcio nei prati e regolare le potature per rispettare le fioriture spontanee.