Sciamani. Comunicare con l'invisibile.
Tre musei, due sedi, un tema.
Tre musei, due sedi, un tema.
Tre musei, due sedi, un tema.
Per la prima volta insieme, tre grandi musei trentini organizzano un’unica grande mostra. Tra antropologia, psicologia, archeologia e arte contemporanea, Sciamani è un viaggio per riflettere sul rapporto – mai così attuale – tra gli esseri umani e ciò che non è umano.
Negli spazi di Palazzo delle Albere a Trento e del Museo etnografico trentino a San Michele all’Adige, una grande mostra esplora uno tra i temi più affascinanti della storia umana da punti di vista diversi e complementari: lo sciamanismo.
L’esposizione propone un approccio multidisciplinare e punti di vista innovativi tra maschere inquietanti, installazioni immersive, artigianato e opere d’arte.
Sciamani è un progetto originale nato dalla collaborazione di tre importanti musei trentini: il MUSE – Museo delle Scienze di Trento; il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e il METS – Museo etnografico trentino San Michele. Ogni istituzione ha curato una sezione di mostra, affrontando il tema secondo le proprie specificità e competenze e contribuendo alla definizione di un percorso eterogeneo, inclusivo, adatto a tutti i pubblici.
Partner della mostra è la Fondazione Sergio Poggianella da cui provengono oltre cento reperti e manufatti originari della Cina, della Siberia e della Mongolia.
Lo sguardo del METS-Museo etnografico trentino San Michele sulla mostra Sciamani. Comunicare con l’invisibile, è dedicato alle tecnologie popolari e non a caso questa sezione si intitola Téchne, spirito, idea. Curatori della sezione al METS sono Sergio Poggianella, Micaela Sposito e Luca Faoro.
Sciamani e sciamanismo, una tematica sulla quale molti di noi hanno un’idea, più o meno concreta, che li riporta a un immaginario fatto di riti atavici, maschere inquietanti, allucinazioni e luoghi esotici. Ma cos’è davvero lo sciamanismo? Chi sono gli sciamani e cosa fanno? Possiamo considerare queste figure i più antichi mediatori tra umanità e natura?
Nella terza sezione della mostra il contributo dell’arte contemporanea si pone in continuità con la narrazione scientifica ed etnoantropologica. Tra stili eterogenei e media diversi (pittura, scultura, video, fotografia, installazione), il percorso indaga la dimensione spirituale e terapeutica delle pratiche contemporanee. In mostra circa 40 opere prodotte da 26 artisti e artiste internazionali negli ultimi 70 anni, selezionate dal curatore Mart Gabriele Lorenzoni e dall’antropologo Massimiliano Nicola Mollona.