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Preistoria: come stambecchi e cervi del Trentino si adattarono ai cambiamenti climatici

stambecco

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Quaternary Science Reviews e condotto in collaborazione tra le ricercatrici e i ricercatori del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara e del Departamento Ciencias Históricas dell’Università della Cantabria (Santander, Spagna), ricostruisce l’evoluzione del comportamento di stambecchi e cervi tra la fine Pleistocene e l’inizio dell’Olocene (tra 13.000 e 9.000 anni fa) in risposta ai cambiamenti climatici, facendo luce anche sugli spostamenti delle comunità umane che popolavano le Alpi di allora cacciando questi animali. 

Quattro i siti trentini indagati, tra i 1.000 e i 1.200 metri di quota – Riparo Dalmeri e Grotta d’Ernesto (Grigno), Riparo Cogola (Folgaria) e Riparo Cornafessa (Ala) – e migliaia i reperti faunistici analizzati. Attraverso analisi biochimiche su 49 ossa è stato possibile definire il tipo di dieta sostenuta dagli animali durante la vita e gli ambienti che hanno frequentato evidenziando come le due specie si siano adattate di volta in volta alle trasformazioni ecologiche indotte dai cambiamenti climatici. 

È di pochi giorni fa la notizia di come l’aumento attuale delle temperature stia influenzando il comportamento dello stambecco alpino, sempre più incline alle attività notturne e dunque più esposto alla predazione (rif. https://www.unife.it/it/notizie/2024/scienza-cultura-ricerca/stambecco-clima-rischio). Ma come influivano le variazioni climatiche sulle abitudini di cervi e stambecchi del Trentino in epoca preistorica? Cosa mangiavano e come si spostavano questi animali per far fronte alle grandi trasformazioni ambientali del passato?

Lo studio internazionale, pubblicato sulla rivista Quaternary Science Reviews dalle ricercatrici e dai ricercatori del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara e del Departamento Ciencias Históricas dell’Università della Cantabria (Santander, Spagna), fornisce nuove informazioni sulla dieta e la mobilità di stambecchi e cervi del passato, in rapporto ai cambiamenti climatici che caratterizzarono il passaggio tra la fine del Pleistocene e l’inizio dell’Olocene, tra circa 13.000 e 9.000 anni fa.

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