1 marzo 2024
Carissime e carissimi lettrici e lettori,
amiche e amici,
visitatrici e visitatori del MUSE,
dopo 36 anni di lavoro al museo, lascio il MUSE, da direttore. Da oggi, entro anche io a far parte del gruppo di lettori, divento un amico, un visitatore, una persona che il museo lo ha nel cuore e negli occhi, lo vive come parte della sua città. Per questo, mi accingo a inviarvi questo mio messaggio di saluti con grande felicità ed emozione.
La felicità di osservare quanto bene il museo sta operando. Questo mi dà una fiducia estrema che nulla potrà scalfire la reputazione, il vivacissimo operare, la creatività, la visione di futuro che il museo sta quotidianamente dimostrando di saper mettere in campo.
In questi anni, ho frequentato il mondo museale anche al di fuori del territorio trentino e voglio riportare gli attestati di stima e di ammirazione che costantemente hanno accompagnato il nostro procedere. Ora siamo in una situazione di ulteriore innovazione, di forti sperimentazioni a tutti i livelli. Si può dire con assoluta certezza che tutti gli ambiti operativi del museo stanno producendo modi di fare e interpretazioni museologiche di assoluta innovazione.
Un po’ di emozione perché nel lasciare una squadra e un‘organizzazione non possono non andare a un profluvio di ricordi, ottime esperienze, belle e correte amicalità, dialoghi, entusiasmi, conversazioni e spirito cooperativo e partecipativo per raggiungere i risultati. Certamente abbiamo avuto difficoltà da affrontare, problemi che hanno messo alla prova la nostra resilienza e la nostra capacità di reagire. Ma, per ogni problema, abbiamo sempre trovato una soluzione che in definitiva rientrava nella categoria del fare meglio.
Permettetemi infine una brevissima riflessione su questi trentadue anni di direzione, più quattro come conservatore. Davvero un mondo che è cambiato. Sono solito ricordare che all’inizio della mia attività al museo eravamo 23 trentini, oggi una squadra variegata e altamente professionale di oltre 250 persone.
Allora, il museo chiudeva il venerdì pomeriggio per riaprire il martedì, ora manca poco che siamo aperti 24 ore al giorno.
Due ambiti di ricerca, contro i tanti e qualificatissimi ora praticati. L’attività educativa, che non era considerata una pratica direttamente da svolgere da parte di un museo e le mostre temporanee, quando c’erano, realizzate una stanzetta al piano terra di via Calepina.
Poi c’è tutto il percorso che ci ha portato a realizzare il MUSE, davvero una congiunzione astrale.
Prima, negli anni ’90, un gran lavoro di accreditamento, di sperimentazione, di mostre innovative, di progetti europei, della piena attuazione della nostra missione educativa, il crescere delle nostre sedi sul territorio.
Poi, nella prima decade, il riconoscimento della serietà del nostro lavorare affiancato a un progetto di museo di nuova generazione riconosciuta come la scelta giusta per dare consistenza culturale, di significato sociale e di attrattività per un quartiere che altrimenti rischiava, nonostante la grandissima firma architettonica, un certo anonimato. Poi una partenza bruciante che non si è più interrotta, con un fuoco costantemente alimentato da professionalità, impegno e fantasia.
Care/i tutte/i, accogliete questo mio saluto di addio come direttore ma non certo come un messaggio di allontanamento, per me sarà sempre un piacere continuare a seguire le attività del MUSE. Un saluto e gli auguri di un ottimo procedere.
Michele Lanzinger
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