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Ragni, opilioni, scorpioni

Chi sono gli Aracnidi e quali specie ritroviamo nelle nostre case?

Argiope bruennichi

17 settembre 2024

Ragni, opilioni, scorpioni… gli Aracnidi sono troppo spesso associati – nell’immaginario collettivo – ad animali pericolosi e da eliminare. In realtà, in Italia, solo due specie sono “di rilevanza medica” e quindi nella maggioranza dei casi non c’è nulla da temere.

La loro presenza è invece estremamente importante negli ecosistemi, essendo sia predatori di molti artropodi che potrebbero risultare dannosi (Ditteri, Ortotteri, Blattoidei), sia prede di moltissime specie di vertebrati (rettili, anfibi, uccelli e mammiferi).

Assumono infatti un ruolo chiave, controllando direttamente e indirettamente il numero di specie che popolano gli ambienti in cui vivono.

Infatti, i ragni sono estremamente importanti nella ricerca scientifica e vengono spesso utilizzati come “bioindicatori”, cioè organismi che ci permettono di valutare la qualità di un ecosistema.

Cerchiamo di fare chiarezza su queste specie… e per qualsiasi dubbio non esitate a contattarci presso la pagina Facebook dedicata alla Citizen Science del MUSE.

Chi sono gli Aracnidi?

Gli Aracnidi sono una Classe di Artropodi (invertebrati a “zampe articolate” cioè composte da segmenti) e fanno parte dei Chelicerati (Artropodi dotati di appendici preorali simili a pinze o uncini).

Si possono distinguere facilmente dagli insetti contando il numero di zampe: otto negli Aracnidi, e sei negli insetti. Negli Aracnidi abbiamo quindi 8 appendici locomotorie e due appendici che vengono utilizzate per maneggiare il cibo.

Gli Ordini più comuni di Aracnidi sono rappresentati dai ragni (Araneae), opilioni (Opiliones), e scorpioni (Scorpiones). All’interno dei vari Ordini di Aracnidi possiamo citare anche gli Acarina, comprendenti le zecche e gli acari.

Ogni Ordine possiede specifiche caratteristiche:

  • I ragni (Araneae) hanno il corpo diviso in due porzioni, hanno sei o otto occhi e sono dotati di filiere con cui possono produrre la seta.
  • Gli opilioni (Opiliones) hanno un corpo unico, presentano due occhi, e delle chele per spezzettare il cibo.
  • Gli scorpioni (Scorpiones) hanno il corpo unico, da sei a otto occhi divisi in tre gruppi, sono dotati di una coda che termina con un aculeo velenifero e chele per maneggiare il cibo.

Continua…

Fig. 1, ragno violino, Loxosceles rufescens

Fig. 2, Malmignatta Latrodectus tredecimguttatus

Buthus sp. (Buthidae)

Alpiscorpius delta

Malmignatta Latrodectus tredecimguttatus

Trogulus sp. (Trogulidae, Opiliones)

I ragni e il loro veleno

La quasi totalità delle specie di ragni è dotata di veleno racchiuso nella ghiandola velenifera all’interno dei cheliceri. Solo nella piccola famiglia degli Uloboridae le ghiandole velenifere non sono presenti.

Il veleno è l’arma principale con cui possono paralizzare gli artropodi di cui si nutrono. Per farlo i cheliceri dei ragni penetrano la cuticola degli artropodi e iniettano il veleno per mezzo di un dente cavo.

A causa di questa loro caratteristica, spesso i ragni vengono descritti come animali pericolosi. La maggior parte delle specie è dotata di un veleno in grado di paralizzare solamente piccoli artropodi, funzionale quindi alla loro attività di caccia. Nel veleno inoltre, oltre alle tossine, sono presenti enzimi per facilitare la digestione dei tessuti interni della preda, in quanto i ragni non masticano il cibo e “bevono” i liquidi interni della preda. Il veleno quindi non ha nessuna utilità verso organismi come l’essere umano.

Velenosità e pericolosità: due cose differenti

In Italia abbiamo circa 1700 specie di ragni. Di queste, solamente 5 specie sono prive di veleno. Le restanti sono tutte quante velenose, ma i sintomi che causano il morso e il veleno di queste specie italiane solo raramente possono causare problemi di salute, quindi, vengono definite come “specie di non rilevanza medica”.

I più comuni sintomi per un morso di ragno possono essere gonfiore, rossore della zona interessata, leggero dolore dell’area colpita, prurito e svaniscono da soli dopo qualche ora.

Anche in Italia però abbiamo specie “di rilevanza medica”, cioè dotate di un veleno pericoloso per la salute umana e che rendono necessario recarsi in ospedale in caso di morso.

Le due specie sono Loxosceles rufescens (ragno violino, Fig. 1), e Latrodectus tredecimguttatus (malmignatta o vedova nera mediterranea, Fig. 2).

Queste due specie sono dotate di veleni estremamente differenti tra loro.

Nel primo caso, il veleno del ragno violino essendo citotossico (necrotico) causa la morte dei tessuti nell’area colpita, esponendo la zona colpita a batteri e patogeni. Quindi se l’area colpita non viene medicata in tempo possono verificarsi infezioni secondarie.

Nel secondo caso, il veleno della malmignatta essendo neurotossico attacca il sistema nervoso provocando vari sintomi, tra cui nausea, vomito, cefalea, crampi addominali e febbre.

Per entrambe le specie gli individui maggiormente a rischio sono i bambini, gli anziani, e persone di categorie fragili. Il ragno violino è distribuito in tutte le regioni eccetto il Trentino-Alto Adige. È una specie che predilige alte temperature, facilmente ritrovabile all’interno delle case quindi le interazioni con questa specie possono essere frequenti. La malmignatta invece ha una distribuzione ristretta alle aree costiere della penisola e alle isole, ed è una specie rara da incontrare.

  • Leggi l'approfondimento sui ragni più comuni nelle case
  • Leggi l'approfondimento sugli opilioni e scorpioni

Articolo di

Ivan Petri
Naturalista Aracnologo, MUSE
Ufficio ricerca e collezioni museali

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