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Endrizzi e MUSE

Dalla terra, la passione per la sostenibilità

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12 agosto 2024

Tra opere d’arte e nuovi vigneti resistenti, la tutela del territorio passa anche attraverso collaborazioni che nascono in maniera del tutto spontanea, naturale.

Dal 2013, anno dell’inaugurazione del nuovo museo delle scienze, Endrizzi e MUSE uniscono i loro mondi, creando un legame unico che si sviluppa tra vino e geologia, cultura e sostenibilità.

Una scintilla di passione che si è concretizzata in numerosi progetti comuni, dando vita a una storia d’amore per il territorio che merita di essere raccontata.

 

“Roccia Madre”: un’opera d’arte naturale

Come un’opera d’arte scolpita dal tempo nasce al MUSE, nelle gallerie dedicate alla geologia del territorio, l’installazione permanente “Roccia Madre” un progetto che esplora il concetto di terroir e rivela come le caratteristiche geologiche del terreno infondano al vino la sua anima.

Un viaggio sensoriale tra suolo e clima del Trentino, tra vini locali e la loro magia unica.

I tecnici di Endrizzi, insieme al geologo Gianni Piffer, hanno prelevato campioni di terra e roccia dal suolo del Masetto, dove si trova la Cantina.

Questi frammenti, che compongono l’installazione, sono accompagnati dalla descrizione delle diverse tipologie di terreni e del loro impatto su un determinato vitigno.

Accanto a ogni roccia, in esposizione, si trovano le bottiglie varietali di Endrizzi, nella versione limitata in collaborazione con il MUSE: “Müller Thurgau - Vulcaniti di Cembra”, “Gewürztraminer - Dolomia del Serla”, “Lagrein – Breccia di Masetto” e “Teroldego – Alluvioni del Noce”.

Un percorso di scoperta si conclude, per chi lo desidera, al MUSE Café, dove è possibile sorseggiare i quattro vini protagonisti dell’esposizione e, eventualmente, portarsi a casa qualche bottiglia.

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“Giardino dell’Uva”: un paradiso sostenibile

Nel 2021, il legame tra Endrizzi e MUSE ha dato vita a un nuovo capitolo: “Il Giardino dell’Uva”.

Nei verdi e rigogliosi Orti del Museo un vigneto sperimentale coltiva sei varietà di vitigni resistenti che hanno, appunto, la capacità di resistere agli attacchi fungini e alle malattie: Johanniter, Souvignier Gris, Charvir, Pinot Regina, Nermantis e Termantis. Frutto della ricerca appassionata della Fondazione Edmund Mach, questi vitigni rappresentano il futuro per la viticoltura trentina.

“Trentino, sostenibilità, viticoltura, resistenza e futuro sono cinque termini vincenti di per sé, ma non sono sempre collegati in modo ideale. “Il lavoro della gente di vigna è quello di unirli.” Queste parole del titolare della Cantina Paolo Endrici echeggiano come una promessa d’amore per la terra: una viticoltura che rispetta l’ambiente, grazie alla riduzione dell’uso di trattamenti chimici per un ecosistema più incontaminato e armonioso.

“Il Giardino dell’Uva”, al MUSE, è un angolo di paradiso dove la sperimentazione agronomica si fonde con l’educazione: visitatrici e visitatori possono passeggiare tra le piante, scoprire i segreti della coltivazione e i benefici delle varietà resistenti.

Un intreccio tra visioni, tecniche e conoscenze, tra scienza e agricoltura, che danzano allo stesso ritmo melodico verso un mondo più pulito e sostenibile.

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Un futuro di sogni e collaborazioni

Dal 2013, Endrizzi e MUSE hanno dimostrato che il vino e la scienza possono intrecciare le loro storie, arricchendosi a vicenda. La mostra “Roccia Madre” e “Il Giardino dell’Uva” sono solo i primi capitoli di una storia che promette di svelare nuove meraviglie e opportunità per il Trentino e oltre.

Insieme, continueremo ad arricchire questo racconto di innovazione, passione e amore per la terra.

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Articolo di

Alina Manolache
Social media manager Cantine Endrizzi

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