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Opilioni e scorpioni

Chi sono gli Aracnidi e quali specie ritroviamo nelle nostre case?

Fig. 11, Euscorpius aquilejensis
  • Leggi l'approfondimento sulle caratteristiche degli Aracnidi

17 settembre 2024

Gli Opilioni, a differenza dei ragni non sono in grado di produrre seta, essendo privi delle filiere.

Tutte le specie di opilioni sono totalmente innocue, infatti, i cheliceri degli opilioni sono a forma di chela, quindi, non hanno nessuna struttura evoluta per poter iniettare il veleno.

Gli opilioni si nutrono principalmente di materiale organico in decomposizione, e solamente poche famiglie contengono specie predatori di altri artropodi.

Anche gli opilioni possono essere frequenti nelle nostre abitazioni.
La famiglia maggiormente conosciuta e più frequente di opilioni è quella dei Phalangiidae, contenente specie comuni come Phalangium opilio, Leiobunum limbatum, Dasylobus graniferus, Opilio canestrini e Mitopus morio.

All’interno degli opilioni sono presenti anche specie estremamente differenti dalla tipica morfologia con corpo piccolo e zampe estremamente lunghe.

Possiamo citare le specie appartenenti alla famiglia dei Trogulidae (Anelasmocephalus sp., Trogulus sp.), Ischyropsalididae (Ischyropsalis sp., Fig. 8), Travunidae (Holoscotolemon sp., Fig. 9).

Queste ultime due famiglie sono frequenti in alta montagna oppure all’interno di grotte, infatti, presentano adattamenti alla vita in assenza di luce come la perdita degli occhi e la depigmentazione.

Continua…

Fig. 8, Ischyropsalis ravasinii

Fig. 9, Holoscotolemon lessiniense

Fig. 10, Euscorpius italicus

Fig. 11, Euscorpius aquilejensis

Ischyropsalis ravasinii

Euscorpius aquilejensis

Un altro Ordine di Aracnidi incute spesso timore: gli scorpioni (Scorpiones).
In Italia sono presenti 29 specie di scorpioni, con 27 specie appartenenti alla famiglia Euscorpiidae. Questa famiglia di scorpioni non conta specie con veleno di rilevanza medica.

Come nel caso dei ragni, il veleno neurotossico degli scorpioni viene utilizzato solamente per paralizzare piccoli artropodi in modo tale da potersene cibare senza venirne feriti.
Il veleno, quindi, non ha effetti sull’essere umano e causa una leggera irritazione e gonfiore che svanisce dopo poche ore dalla puntura.

In Trentino-Alto Adige sono presenti quattro specie di scorpioni ben distribuite in vari ambienti della regione.

Partendo dai fondovalli, spesso anche nelle nostre abitazioni, è possibile riscontrare Euscorpius italicus (Fig. 10) ed Euscorpius aquilejensis (quest’ultima più frequente nelle cantine umide, Fig. 11).

Nei boschi umidi, fino ai 2.000 metri invece è possibile ritrovare specie appartenenti al genere Alpiscorpius.

Questo genere di scorpioni ha subito una divisione geografica dal fiume Adige; infatti, alla sinistra idrografica del fiume possiamo trovare Alpiscorpius germanus, mentre alla destra idrografica Alpiscorpius delta.

Entrambe le specie sono distinguibili solamente dalla disposizione dei peli sensoriali (tricobotri) sui pedipalpi (chele) quindi non sono identificabili senza l’utilizzo di uno microscopio stereoscopico.

  • Leggi l'approfondimento sui ragni più comuni nelle case

Articolo di

Ivan Petri
Naturalista Aracnologo, MUSE
Ufficio ricerca e collezioni museali

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