Pipistrelli, volpi e piante alpine
Racconto di una magica Nanna nel bosco
Racconto di una magica Nanna nel bosco
31 luglio 2024
Sacco a pelo, pila frontale, tazza per la tisana e per fare colazione. E una giacca un po’ pesante perché, si sa, a 1500 metri s.l.m fa freddo la notte. Federico e il suo papà sono pronti per iniziare un’esperienza speciale, ossia partecipare in tenda sul Monte Bondone alla Nanna nel bosco, nei prati del Giardino Botanico Alpino Viote.
“Ma se viene l’orso?”, chiede Federico. “Non viene, siamo oltre 40 persone e lui ci sta ben alla larga. E poi, ci sono le esperte e gli esperti del MUSE ad accompagnarci”, lo tranquillizza il papà.
La Nanna nel bosco è la versione wild della storica Nanna al MUSE, che da anni si svolge nelle mura del Museo delle Scienze di Trento. Prevede circa 40 partecipanti, attività al buio per conoscere e imparare a scovare i pipistrelli che abitano il territorio (o volpi o rapaci notturni, a seconda delle edizioni), la possibilità di dormire in tenda e alla mattina successiva, dopo colazione, la visita del giardino botanico e alle sue mille e più piante alpine.
Continua…
Federico (8 anni) ci racconta come ha vissuto questa esperienza…
Spiegaci com’è andata
L’idea era nuova e mi ha incuriosito molto, anche perché non avevo mai dormito in tenda all’aperto prima d’ora. È stato strano e interessante.
Al calar della notte, ci siamo inoltrati nel bosco alla ricerca di pipistrelli e una guida esperta ci ha spiegato tutti i segni utili a trovarli e riconoscerli, ci ha presentato gli strumenti come il bat detector e una sorta di visore notturno che abbiamo utilizzato per vederli al buio.
Come fanno a orientarsi nella notte, perché dormono a testa in giù, cosa mangiano e quanti tipi di pipistrelli ci sono… abbiamo fatto tante domande e imparato un sacco di informazioni su questi animali. Ad esempio, ho imparato che ci sono 30 specie di pipistrelli sulle Alpi… il più buffo è l’orecchione! Si chiama così perché ha due orecchie lunghe e appuntite.
Ma non c’erano solo pipistrelli, abbiamo incontrato un rospo e, nel laghetto del giardino, visto delle sanguinerole (che sono dei pesci).
E quanto è diverso il cielo lassù, si vedono molte più stelle in montagna, sembrano più luminose e con un po’ di fortuna abbiamo visto alcune stelle cadenti.
E poi, la notte? Com’è passata?
Prima di addormentarci, in una sala che profumava di fiori ed erbe selvatiche, abbiamo bevuto una tisana fatta dalle piante raccolte nel Giardino botanico e poi, chiusi nelle nostre tendine, ascoltato una storia sugli animali del bosco, narrata da una voce all’esterno. È stato davvero suggestivo, forse il momento preferito di questa avventura.
Come è stato risvegliarsi in mezzo al bosco?
Durante la notte, mentre noi dormivamo, un animale è passato davanti al nostro accampamento. Noi non l’abbiamo sentito, ma alla mattina abbiamo trovato i suoi escrementi sull’erba. Gli esperti del MUSE hanno analizzato la cacca e ci hanno detto che era stata una volpe. Che peccato aver dormito, avrei voluto vederla!
Poi abbiamo visitato il giardino botanico, con le sue piante e i fiori e abbiamo imparato che ci sono piante commestibili e altre velenose. È importante conoscere la differenza per non sbagliarsi e avere brutti guai.
Cosa ti ha suscitato questa esperienza?
Fin da piccolissimo, i miei animali preferiti sono stati i pipistrelli e le volpi (assieme al lupo). Averli visti da vicino e aver trovato un segno del loro passaggio mi ha molto emozionato e ora mi sembra di conoscerli meglio. È stato bello dormire in mezzo alla natura, lo consiglierei a tutti i miei amici e amiche.
Articolo di
Chiara VeronesiRelazioni istituzionali e ufficio stampa
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