Trapani, aiuole, bulbi e piante rare
Al via le operazioni di rafforzamento di Gladiolo palustre e Sassifraga del Monte Tombea
Al via le operazioni di rafforzamento di Gladiolo palustre e Sassifraga del Monte Tombea
7 ottobre 2024
Con l’inizio dell’autunno, sono iniziate le prime traslocazioni di piante da parte del team di ricercatrici e ricercatori del MUSE nell’ambito di LIFE SEEDFORCE, un progetto europeo che coinvolge 15 partner italiani e stranieri con l’obiettivo, nell’arco di cinque anni, di salvare 29 specie di piante autoctone dall’estinzione, grazie alle banche dei semi.
Dal 25 al 27 settembre, tutti i partner di progetto si sono riuniti a Trento per un momento di monitoraggio e condivisione dei passi e risultati dei primi mesi di attività. Qui, oltre a visitare le serre e le banche dei semi del museo, le/i partecipanti hanno attuato la prima traslocazione (inserimento in natura delle piante coltivate in serra) di Gladiolus palustris nell’area protetta Monte Barco – Le Grave, dove la specie era quasi del tutto scomparsa a causa della perdita di habitat.
In questo sito, inoltre, quest’anno è stato ritrovato un importante numero di Liparis loeselii, una piccola orchidea in via di estinzione che vive nelle zone umide ed è anch’essa una specie di cui si occupa il progetto.
Continua…
Le piante introdotte sono state coltivate dal gruppo di ricerca del MUSE nelle serre di propagazione durante gli ultimi anni e sono germinate da semi raccolti in natura nelle annate precedenti. Per favorire la buona riuscita degli inserimenti, negli scorsi mesi, è stato ripristinato l’habitat della pianta che ama i prati aridi o stagionalmente umidi e la traslocazione ha messo a dimora ben 100 bulbi di Gladiolo palustre, esemplari che contribuiranno al rafforzamento di questa specie in via di estinzione.
Oltre al Gladiolus palustris, il team di LIFE SEEDFORCE ha collaborato anche alla prima traslocazione sperimentale di Saxifraga tombeanensis – pianta dai bellissimi fiori bianco candidi che ama vivere negli anfratti delle rocce – sulla Cima d’Arza, nell’area protetta del Monte Malachin.
Anche in questo caso, è stato prima ripristinato l’habitat, tagliando le conifere che ombreggiavano le pareti rocciose che ospitano la popolazione. Quindi, con l’utilizzo di un trapano sono state ricreate le nicchie di cui la specie ha bisogno.
Infine, 10 piante di Dracocephalum austriacum sono state messe a dimora negli orti di Castel Thun, dopo aver visionato la popolazione presente nei prati aridi del Monte Malachin. Un’iniziativa che permette di mettere in luce le azioni del progetto anche al pubblico esterno e, allo stesso tempo, di valorizzare la flora autoctona per il rinverdimento degli spazi.
Nei prossimi anni, ricercatrici e ricercatori del MUSE, assieme ai partner di progetto, continueranno l’attività di monitoraggio e ricerca per verificare il successo delle azioni messe in atto durante questa prima fase.
Continuerà infine il lavoro per ripristinare gli habitat e traslocare i giovani individui coltivati nelle serre, cercando di salvare, oltre a Gladiolus palustris e Saxifraga tombeanensis, anche le altre 27 specie del progetto dall’estinzione, in Trentino e nelle altre aree interessate.
Articolo di
Stefano AzzoliniCollaboratore nell’ambito del progetto Life SeedForce |