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Tutte le lingue del MUSE

Hiba e Pavlo e la docente Laura Lupattelli ci raccontano il progetto di traduzione

Hiba Talbi e Alessandro Zen, autore dell'articolo

26 novembre 2024

Italiano, tedesco, inglese, francese, spagnolo, ma anche russo, albanese, cinese, rumeno, ucraino e arabo. Sono le lingue delle guide “MUSE facile da leggere. Guida del museo con informazioni facili da capire”, che si ampliano da 6 a 11 includendo, oltre alle guide in formato digitale, scaricabili gratuitamente attraverso lo smartphone, anche 4 audioguide, in italiano, inglese, tedesco e arabo.

Realizzate grazie a un progetto di Alternanza Scuola Lavoro, hanno visto il coinvolgimento di studentesse e studenti del Liceo Linguistico “S. Scholl” di Trento (traduzioni e audio), del Liceo Scientifico “L. da Vinci” di Trento (traduzioni) e dell’Istituto Grafico “Sacro Cuore” di Trento (impaginazione grafica) e a un progetto educativo svolto con la Scuola Primaria di Tione di Trento (traduzioni) e la Scuola Superiore di Mediazione Linguistica di Trento (audio).

Per raccontarvelo, abbiamo intervistato la studentessa Hiba Talbi, lo studente Pavlo Kote e la docente Laura Lupattelli, tra i protagonisti di questa esperienza.

Continua…

«Registrare in arabo moderno standard per me è stato difficilissimo, perché io a casa parlo arabo marocchino. – dice Hiba Talbi, studentessa del Liceo Linguistico “S. Scholl” che ha curato la versione araba della registrazione audio della guida – Tuttavia ho apprezzato questa opportunità perché mi ha permesso di scoprire tante nuove parole. Questo progetto è stato anche fattore di crescita personale: mi ha aiutato a capire quello che voglio fare in futuro. Infatti, ho scoperto che mi piace tantissimo registrare in arabo.»

Il MUSE è stato il primo museo italiano a dotarsi di uno strumento digitale di facile utilizzo multilingue, per essere più vicino alle persone con disabilità ma anche alle visitatrici e visitatori provenienti da altri Paesi.

«È stato davvero un piacere vedere che le mie competenze, cioè il fatto che io parlo un’altra lingua fuori dalle lingue europee, siano state prese in considerazione; per me è stato davvero un grandissimo traguardo» continua Hiba.

Le guide “MUSE facile da leggere” sono scritte in linguaggio Easy to Read, ovvero con un livello semplificato di scrittura che serve a produrre testi semplici, chiari ed efficaci. Sono state realizzate con l’apporto iniziale di Anffas Trentino, che ha predisposto il testo, tradotto in ETR partendo dalle guide ufficiali del museo e in seguito ulteriormente declinato in più lingue grazie alle collaborazioni con gli istituti scolastici coinvolti.

«Il progetto del museo è stato la mia prima esperienza lavorativa di tirocinio; grazie a questo, il mio curriculum ha assunto più credibilità e sono riuscito a ottenere un lavoro. – spiega Pavlo Kote, studente del Liceo Scientifico “L. da Vinci” di Trento, che ha curato la traduzione dall’italiano all’albanese insieme alle sue compagne e compagni – Essendomi di nuovo avvicinato alla cultura albanese, ho avuto più consapevolezza di quello che sono io, delle mie origini… cose che magari quando si è in Italia da tanti anni si perdono un po’. È sempre un piacere riscoprirle. Tutti noi abbiamo coinvolto la nostra famiglia nella parte di traduzione. A loro volta, i miei genitori che magari non si ricordavano la traduzione di una parola essendo in Italia da tanti anni, hanno coinvolto altri parenti e amici di famiglia.»

Un progetto di questo tipo ha anche un valore “nascosto”. Ha infatti permesso di far emergere, all’interno delle classi, competenze diverse e in parte sconosciute, o celate prima d’ora. Alcune delle traduzioni, infatti, sono state realizzate grazie allo studio della lingua straniera imparata a scuola, mentre altre nascono da competenze personali delle ragazze e dei ragazzi coinvolti, grazie al loro contesto familiare multiculturale.

È il caso, ad esempio, della traduzione in arabo, che è avvenuta grazie al supporto della Scuola Primaria di Tione di Trento, dove la presenza di bambine/i di madrelingua araba si è trasformata in un prezioso valore aggiunto.

«Alla fine del percorso, le bambine e i bambini arabofoni hanno aumentato la loro autostima rispetto a quelle che sono le loro origini: veniva data importanza alla loro lingua. È stato valorizzato il fatto che loro avessero come patrimonio linguistico un’altra lingua. Si sono sentiti avere non qualcosa in meno, ma qualcosa in più. Il valore aggiunto, inoltre, consiste nel fatto che le bambine e i bambini italiani erano curiosi di ascoltare le loro compagne e compagni di lingua araba, che per una volta conducevano il gioco.» spiega Laura Lupattelli, docente della Scuola Primaria di Tione di Trento.

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Articolo di

Alessandro Zen
Ufficio programmi per il pubblico, MUSE
Educazione e formazione

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