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Il Diritto di R-Esistere: ha inizio il viaggio di Sara, Alice e Magdalene

Il Diritto di R-Esistere, parte uno

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31 ottobre 2023

Zaino in spalla, scarponi robusti ai piedi e il desiderio di raccontare la lotta indigena per l’ambiente. Sara Segantin, Alice Franchi e Magdalene Pellegrin, giovani attiviste impegnate nella lotta contro il cambiamento climatico – che è una lotta per i diritti umani di uguaglianza e giustizia sociale –, sono partite il 30 ottobre per un viaggio nel cuore dell’America centrale, uno dei luoghi più colpiti dai disastri ambientali.

Il loro progetto si chiama “Diritto a REsistere” e il MUSE - Museo delle Scienze di Trento è il main partner istituzionale.

“Il progetto – spiegano le tre viaggiatrici ha l’obiettivo di dare voce a chi è troppo spesso ignorato, cercando, attraverso l’ascolto attivo, di creare una rete di comunicazione tra coloro che ogni giorno lottano per i propri diritti e per quelli dell’ambiente. Seguendo le orme di Harriet Chalmers Adams, prima fotoreporter donna della storia, ci avventureremo tra i mari e le foreste del Centro America, alla ricerca di storie ed esperienze da documentare, raccontando le sfide di chi quotidianamente combatte per Resistere – ed Esistere”.

In questo viaggio, che le porterà in Messico, Belize, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica e Panama, i diritti delle donne, dell’ambiente e delle comunità indigene si intrecceranno in un unico grande racconto.

In America centrale i riscontri della crisi climatica sono ben tangibili, nonostante questo territorio contribuisca con meno del 10% alle emissioni globali: qui, ogni anno, i disastri ambientali riducono in povertà estrema più di due milioni di persone all’anno. Per la stessa ragione, nei prossimi anni si prevede un crollo di più del 20% nella produzione agroalimentare di queste già fragili economie. Un trend che farà aumentare le disparità di genere poiché, specialmente nelle aree rurali, il 70% della manodopera del settore è composto da donne.

Il collasso della biodiversità in uno dei luoghi più ricchi di specie al mondo (uno scrigno che racchiude tra il 5 e il 12% di biodiversità a livello globale) è un altro grave problema. Il crollo degli ecosistemi, infatti, impatterà pesantemente sulle comunità che da sempre vivono in questi territori. Secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), le popolazioni indigene abitano quasi il 40% delle aree protette in Centro America; il loro stile di vita ha sempre permesso di preservare la natura anziché distruggerla.

“Sta a noi – sottolineano Sara, Alice e Magdalene – valutare per quanto ancora vogliamo goderci i nostri privilegi, sapendo che qualcuno, nel mondo, sta già pagando caro il prezzo delle nostre scelte”.

Su MUSExtra, ogni mese, racconteremo retroscena, aneddoti e curiosità scientifiche della loro avventura. Buon viaggio ragazze.

Tommaso Gasperotti
Relazioni istituzionali e ufficio stampa
Ufficio stampa