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Le diafanizzazioni di Irene Andreatta vincono il Premio Scienza Coerenza

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9 dicembre 2024

Nell’ultima serata di MUSE Fuori orario, “You got the skills! MUSE talent”, andata in scena giovedì 28 novembre 2024 quindici tra cantanti, artiste/i e performer si sono esibiti nel museo. Il Talent Contest ha avuto un buon successo ed è stato apprezzato dal pubblico presente. Quattro i premi in palio: tre decretati dai voti della giuria popolare e “uno un po’ più speciale”, attribuito da una giuria composta dal direttore Massimo Bernardi, l’architetto del MUSE Ivan Muscolino, l’ospite della serata Curiuss e i giovani dell’Officina Dinamica. Parliamo del Premio Scienza Coerenza, assegnato a chi ha declinato al meglio un contenuto scientifico, in chiave artistica.

La vincitrice unanime è risultata Irene Andreatta, classe 2001, che fin da bambina si è interessata al mondo degli animali e delle scienze naturali. Appassionata di animali esotici, da qualche anno Irene ha iniziato a sperimentare diversi processi di ​conservazione, tra cui uno in particolare e poco conosciuto, chiamato diafanizzazione. ​Ci siamo fatti spiegare da lei di cosa si tratta.

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Come funziona la diafanizzazione?

Questa tecnica prevede la rimozione della pelle e degli organi interni dell’animale. Successivamente, vengono effettuati dei bagni con i coloranti utilizzati in istologia, che hanno la particolarità di legarsi in modo specifico a determinati tessuti: in questo caso il rosso si lega alle ossa, mentre il blu alle parti molli. Nella fase finale avviene un disfacimento graduale della parte muscolare, che viene decomposta in modo mirato in un tempo molto lungo, fino a ottenere un muscolo quasi completamente trasparente. In questo modo, la struttura ossea colorata diventa visibile senza che vi sia una distruzione e una ricostruzione dell’apparato osseo.

Come si è avvicinata una ragazza così giovane a questa tecnica poco conosciuta?

La passione per l’anatomia degli animali mi ha fatto scoprire la pagina web di un ragazzo australiano che pratica in modo professionale la tecnica della diafanizzazione, vendendo online alcune delle sue creazioni. Io volevo acquistare uno di questi bellissimi lavori ma l’autore ha ignorato ripetutamente le mie richieste. Mi sono quindi ripromessa di imparare la tecnica per realizzare da sola un lavoro che mi piacesse. Da quel momento ho iniziato a studiare e fare i primi esperimenti e non mi sono più fermata.

La diafanizzazione ha regalato a Irene diverse soddisfazioni e anche qualche aneddoto divertente da raccontare:

Io e il mio compagno ci siamo conosciuti grazie a questa mia passione. Lui mi ha chiesto, dopo aver visto le foto dei miei lavori, se fossi disponibile a diafanizzare un vecchissimo pangio del suo acquario di circa 15 anni, visto era convinto che sarebbe morto da lì a poco. Spoiler: il pangio ad oggi è ancora vivo e vegeto e non ha assolutamente voglia di finire in un barattolo.

E, infine, una reazione alla vittoria:

All’inizio pensavo si fossero sbagliati e che nel giro di qualche secondo avrebbero detto il nome giusto (cosa che non è successa). Ovviamente ero contentissima e non sapevo cosa dire, se non ringraziare le persone che mi hanno dato la possibilità di esporre in un museo come il MUSE e di ricevere un riconoscimento per il mio lavoro.

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Articolo di

Sofia Libera
Servizio civile
Ufficio Programmi per il pubblico

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