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Il ritiro dei ghiacciai: aree della Terra diverse, ma processi di colonizzazione uguali

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Un team internazionale coordinato dall’Università degli Studi di Milano, a cui ha preso parte anche il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, ha analizzato, tramite DNA ambientale, 1200 campioni di suolo provenienti dalle aree del mondo in cui i ghiacciai si stanno ritirando: nonostante le aree geografiche siano molto differenti, le dinamiche di colonizzazione e di interazione tra microrganismi, flora e fauna seguono processi simili. La pubblicazione su Nature. 

La colonizzazione e l’interazione di microrganismi, di flora e di fauna a seguito del ritiro dei ghiacciai segue una dinamica simile in tutto il mondo, nonostante i ghiacciai siano dislocati in aree completamente diverse del Pianeta: è la conclusione a cui è giunto un gruppo di ricerca della Statale di Milano, che ha utilizzato approcci innovativi basati su tecniche di DNA ambientale.

Mauro Gobbi_Foto di Francesco Simone Mensa_Archivio MUSE

Mauro Gobbi presso la Vedretta d'Agola (Dolomiti di Brenta)

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Vedretta d'Agola in ritiro, agosto 2022 (Dolomiti di Brenta; foto M. Gobbi)

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Islanda

Figura schematica Ficetola

La ricerca è stata coordinata da Francesco Ficetola, docente di Zoologia del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università Statale di Milano, ed è stata appena pubblicata su Nature.

Il ritiro dei ghiacciai è uno dei segnali più evidenti del cambiamento climatico: in tutto il mondo, infatti, dalle Alpi all’Artico, i ghiacciai si stanno contraendo, lasciando libere aree sempre più vaste sia in montagna che intorno alle calotte polari.

“Se il ritiro dovesse continuare al ritmo attuale, alla fine del secolo la superficie lasciata libera dai ghiacciai di tutto il mondo potrebbe essere pari all’intera superficie dell’Italia. Sapere cosa succede a queste aree e comprendere in che modo gli organismi le colonizzano è fondamentale per poterle gestire di fronte ai rapidi cambiamenti che ci aspettano”, spiega Francesco Ficetola.

Negli ultimi 10 anni, quindi, un team internazionale guidato da ricercatrici e ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, che ha visto il contributo anche di Mauro Gobbi, ricercatore dell’Ambito Clima ed Ecologia del MUSE di Trento, ha raggiunto aree di tutto il mondo in cui i ghiacciai si stanno ritirando, dalle Alpi all’Himalaya, dalle Ande fino all’Artico, raccogliendo oltre 1200 campioni di suolo in prossimità di cinquanta ghiacciai, e li hanno portati in laboratorio per studiare il suolo e la biodiversità ad esso associata. Tramite innovativi approcci basati sul DNA ambientalesono riusciti per la prima volta ad analizzare in modo esaustivo tutti gli organismi che vivono in queste aree, sia animali che piante che microorganismi, dimostrando come la colonizzazione dopo il ritiro dei ghiacciai segue una dinamica sorprendentemente simile in tutto il mondo.

Per scoprire il programma completo e leggere il comunicato scrivi a media@muse.it oppure compila il form

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