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Quando i superpoteri non bastano: la conservazione dei pipistrelli tra ricerca e divulgazione

Comunicato stampa

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Mercoledì 2 aprile 2025 alle 20.45

al MUSE – Museo delle Scienze di Trento

Con Adriano Martinoli, professore ordinario di zoologia presso l’Università degli Studi dell’Insubria, e Claudio Torboli, naturalista Albatros srl.
Modera Chiara Fedrigotti, MUSE.

Ingresso gratuito

Sono tra i mammiferi più numerosi e diversificati, ma anche tra i più minacciati a causa dell’impatto delle azioni umane. I pipistrelli, animali dotati di raffinati adattamenti evolutivi, saranno i protagonisti mercoledì 2 aprile alle 20.45 al MUSE del terzo incontro di “Talk biodiversi”. Attraverso le parole di due ricercatori, Adriano Martinoli e Claudio Torboli, la serata offrirà una panoramica a scala nazionale e locale sul delicato mondo dei pipistrelli per imparare a convivere con loro e collaborare alla loro salvaguardia.

Piccoli, elusivi, dalle abitudini notturne, i pipistrelli sono un gruppo di specie per larga parte ancora avvolto nel mistero. A livello trentino, ci sono 27 specie note di pipistrelli su un totale di 34 specie segnalate per l’Italia

Il futuro di queste specie desta però qualche preoccupazione: il 70% delle specie italiane è infatti considerata a rischio di estinzione. Le ragioni di questo declino dipendono da diversi fattori: la persecuzione diretta, la distruzione dei siti rifugio che i pipistrelli utilizzano sia come riparo per il periodo invernale che come luoghi di riproduzione e il degrado dei loro ambienti di caccia (anche in relazione all’utilizzo di fitofarmaci e alla diminuzione degli insetti).

Gli habitat frequentati da questi animali sono i più disparati, comprendendo sia strutture antropiche come chiese, edifici privati, castelli, residuati bellici, sia contesti più naturali come ambienti forestali o di grotta.

In Trentino sono monitorati gli andamenti numerici di circa una sessantina di colonie riproduttive, che in diversi casi superano il centinaio di individui.

Per leggere il comunicato completo scrivi a media@muse.it oppure compila il form

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