L’Institute for Postnatural Studies invita a ridefinire, in dialogo con le ricercatrici e i ricercatori MUSE, le narrazioni che circondano la nostra comprensione della “natura” attraverso metodologie speculative e immaginative al di là delle tassonomie. Le pratiche per la creazione di un giardino postnaturale spingono a mettere in discussione i valori su cui si basa la modernità e a ridefinire nuovi modi di stare al mondo attraverso una prospettiva decoloniale che decentralizza l’umano.
La creazione di un glossario di alcune delle azioni che ci legano al mondo della botanica – e danno forma alle pratiche ecologiche contemporanee – consente di risignificare collettivamente concetti e classificazioni su cui sono state storicamente fondate le società di una certa porzione di mondo.
La mostra è accompagnata dalle proiezioni dei video di Noor Abuarafeh, Seba Calfuqueo e Blanca Gracia che espandono le narrazioni e gli sguardi del museo su ciò che chiamiamo “natura”.
L’Institute for Postnatural Studies è stato fondato nel 2020 ed è concepito come una piattaforma critica, una rete che riunisce artisti e ricercatrici/ori preoccupate/i per la crisi ecologica globale e che agisce attraverso formati sperimentali di scambio per la produzione di una conoscenza aperta.
Con un approccio multidisciplinare, l’Institute sviluppa ricerche a lungo termine focalizzate su temi come l’ecologia, la coesistenza, la politica e i territori. Queste linee di indagine assumono diverse forme, includendo seminari, mostre e residenze quali luoghi di sperimentazione accademica e artistica.
L’Institute ha fondato la piattaforma editoriale Cthulhu Books.