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Gateway 66, dalla preistoria al futuro

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27 maggio 2024

All’interno di un laboratorio si sta svolgendo un esperimento: la dottoressa Teodora Teodori vuole aprire una porta spazio-temporale. Qualcosa però va storto e la ricercatrice viene risucchiata dalla macchina, chissà dove. Accorrono in suo aiuto due studenti, Anna e Gabriele. È l’inizio dell’avventura fanta-storico-scientifica narrata in Gateway 66, il cartoon prodotto da Gruppo Alcuni con la consulenza del MUSE. Un lavoro della durata di tre anni che ora è visibile sui canali Rai e sul portale RaiPlay.

Abbiamo chiesto al regista Sergio Manfio, al produttore Francesco Manfio e a Luca Scoz, referente di progetto per il museo di raccontarci i retroscena di questa esperienza.

Francesco Manfio, cosa fa sì che un produttore decida di investire in un progetto legato alla divulgazione scientifica per l’infanzia?

Realizzare progetti seri, legati all’educazione è il motivo che ci ha fatto cominciare tanti anni fa a fare cartoons. In questi anni, abbiamo prodotto animazioni che parlano di rispetto, di tolleranza, di un modo diverso di vivere e vincere, come “I cartoni per la pace”, oppure “H2O” progetto sviluppato con le Nazioni Unite in cui parliamo della tutela del patrimonio idrico mondiale. Realizzare una serie sulla scienza è stato il coronamento di una filosofia, di una vocazione di gruppo.

Sergio Manfio, come sono stati scelti i temi da sviluppare?

Da un punto di vista scientifico le tematiche sono state suggerite dal MUSE. Noi abbiamo cercato di essere coerenti con una rappresentazione scientificamente corretta dei temi, che partono all’arrivo del meteorite 66 milioni di anni fa e si spingono fino a immaginare il futuro. Abbiamo cercato di capire, inoltre, come proporre questioni complesse e controverse ai giovani spettatori e spettatrici, per far sì che sviluppino una loro capacità di leggere le situazioni. Il caso della gestione della fauna selvatica o il cambiamento climatico sono alcuni esempi.

Qual è stato il personaggio più complesso da declinare?

Francesco Manfio: quello dell’antagonista, uno strano, cattivo scienziato che vuole cambiare la storia per il proprio tornaconto personale. Rappresenta quel tipo di falsa scienza che va contro tutto, contro tutti. Anche contro la verità stessa.

Credo che il basarsi sul metodo scientifico, sulla valutazione di dati per interpretare i fatti del mondo sia qualcosa su cui tutti dobbiamo riflettere e sulla quale dobbiamo coinvolgere anche bambine/i, per stimolare in loro la capacità di un pensiero critico.

Luca Scoz, raccontaci l’interazione tra Museo, produzione televisiva e team di ricercatori

Diventare il set di una produzione di cartoons, per il museo è stata una novità, un’opportunità per raggiungere un pubblico nuovo, anche distante geograficamente. Il grande valore aggiunto è stato il dialogo con la produzione, il lavorare assieme. Non si è trattato infatti di una consulenza su temi “tecnici”, ma di costruire congiuntamente gli episodi sugli argomenti che a noi stanno più a cuore e che emergono dalle esposizioni del museo.

Raccontateci un aneddoto curioso

Francesco Manfio: io ricordo la discissione sul movimento delle zampe del Titanosauro che i nostri animatori avevano ipotizzato fosse come quello di un elefante (non avendolo mai visto dal vivo). Ma dal MUSE ci hanno detto di no. Dopo una lunghissima discussione sul movimento delle zampe… abbiamo chiesto di mandarci una foto o un video del movimento!

Gateway 66: 26 x 6’ – animazione e live action
Regia: Sergio Manfio

Ideazione: Gruppo Alcuni
Sceneggiatura: Sergio Manfio, Francesco Manfio, Anna Manfio

Co produzione: Rai Kids e Gruppo Alcuni
Consulenza scientifica: MUSE. Massimo Bernardi, Elisabetta Flor, Alessandra Pallaveri, Laura Scillitani, Luca Scoz, David Tombolato, Helen Catherine Wiesinger, Maria Vittoria Zucchelli
Interpreti: Patrick Boschetti, Marisol Depretto, Anna Manfio, Francesco Manfio, Martin Alan Tranquillini, Sasha Trettenero.

Realizzata grazie al supporto del contributo automatico del MiC e al Tax Credit, con il supporto della Trentino Film Commission e della Fondazione Renzo Piano.

Articolo di

Chiara Veronesi
Relazioni istituzionali e ufficio stampa
Ufficio stampa
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