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Edificio

foto Roberto Nova. Archivio MUSE Museo delle Scienze

Forma, materiali e identità del museo disegnato da Renzo Piano

L’architettura

La forma dell’edificio segue il profilo delle montagne circostanti; una sequenza di linee che balzano verso l’alto e ricadono verso il basso. Ampie vetrate permettono di vedere il gioco di spazi e volumi, fino allo specchio d’acqua su cui il museo sembra galleggiare.
L’architetto Renzo Piano ha disegnato per il MUSE una struttura ideale per interpretare i contenuti scientifici e per parlare della natura, della sua storia ed estrema fragilità.

Situato nella parte nord del quartiere Le Albere, il MUSE è un anello di congiunzione fra il moderno e l’antico, fra gli edifici residenziali e commerciali del quartiere e lo storico Palazzo delle Albere.

L’edificio è composto da una serie di volumi in successione. Il primo è dedicato a funzioni non accessibili al pubblico; al piano terra, si apre invece la lobby centrale, una piazza coperta concepita come spazio pubblico di aggregazione e naturale prolungamento del principale asse pedonale alberato che attraversa il quartiere.
Intorno all’ampio corpo centrale che costituisce l’ingresso del museo, trovano spazio una sala conferenze, il MUSE Café e il MUSE Shop, mentre al primo piano la biblioteca.
Il blocco situato ad ovest è dedicato all’esposizione museale, distribuita su cinque piani, organizzata in veri e propri exhibit floor e aule destinate alle attività didattiche.
Il percorso espositivo si sviluppa partendo dalla cima di una vetta alpina, al quarto piano, e scende fino al piano interrato, raccontando le caratteristiche dei diversi habitat al cambiare dell’altitudine. In direzione del fiume Adige, il museo si collega con la serra tropicale che riproduce l’ambiente di una foresta pluviale.

Come l’intero quartiere, la struttura del MUSE è caratterizzata da un progressivo alleggerirsi dei volumi e delle falde, fino a smaterializzarsi nel verde che lo circonda. Alla base, un ampio specchio d’acqua, moltiplica gli effetti e le vibrazioni della luce e delle ombre sulle vetrate e le coperture. Quello dell’acqua è un tema ricorrente in tutto il quartiere:

L’acqua rappresenta, così come il legno, il potere della natura di rigenerarsi – spiega Renzo Piano – (…). L’acqua svolge più funzioni: quella ludica e ricreativa, ma anche quella tecnologica, con vasche a pelo libero che accumulano riserve idriche da utilizzare per l’irrigazione o l’antincendio, fino a quello culturale, con percorsi di studio legati al MUSE.

Lo specchio d’acqua sul quale il museo sembra galleggiare, ha il compito di gestire il rapporto con Palazzo delle Albere, realizzando con esso una rispettosa interazione:

“Naturalmente – afferma Piano – non si può dimenticare che a nord c’è una creatura che si chiama Palazzo delle albere, un elemento storico portante da valorizzare. Il compito di dialogare con il delicato contesto preesistente – senza entrarvi in competizione – è affidato proprio alla Serra Tropicale, la parte più vicina al Palazzo, che si fa dunque leggera e trasparente…”.

I numeri dell’edificio

  • 12.6000 mq totale superfici nette
  • 3.700 mq mq mostre permanenti
  • 500 mq mostre temporanee
  • 600 mq serra
  • 200 mq area Maxi OOH!
  • 2.000 mq orti
  • 600 mq biotopo
  • 800 mq laboratori di ricerca
  • 500 mq aule e laboratori didattici
  • 1.800 mq magazzini e collezioni
  • 250 mq biblioteca
  • 200 mq sala conferenze
  • 600 mq area accoglienza e Café
  • 2.200 mq spazi di servizio
  • 1.250 mq uffici

Sostenibilità ambientale

Le tecniche costruttive fanno proprie i temi della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico ricorrendo alle fonti rinnovabili e ai sistemi ad alta efficienza.
Il sistema degli impianti per il funzionamento dell’edificio è centralizzato e meccanizzato.
I pannelli fotovoltaici e le sonde geotermiche lavorano a supporto di un sistema di trigenerazione centralizzato per tutto il quartiere. Il sistema energetico è accompagnato da un’attenta ricerca progettuale sulle stratigrafie, sullo spessore e la tipologia dei coibenti, sui serramenti e i sistemi di ombreggiatura, al fine di innalzare il più possibile le prestazioni energetiche dell’edificio. Un sofisticato sistema di tende comandate da sensori di temperatura viene gestito in automatico per ridurre l’irraggiamento nelle ore estive e facilitarlo durante le giornate invernali.
Illuminazione e ventilazione naturale, in alcuni spazi, permettono la riduzione dei consumi e la realizzazione di ambienti più confortevoli, mentre il sistema impiantistico utilizza una serie di accorgimenti che aumentano il risparmio energetico: dalla cisterna per il recupero delle acque meteoriche che vengono utilizzate per l’irrigazione della serra, per alimentare gli acquari e lo specchio d’acqua che circonda l’edificio.

I materiali

Sono quelli impiegati anche nel resto del Quartiere Le Albere e denotano lo spirito unitario dell’intervento architettonico: legno, vetro, pietra, zinco, alluminio, acciaio, di provenienza locale per limitare l’inquinamento dovuto al trasporto.
Il criterio della sostenibilità e del minor impatto trova un’applicazione particolare nella scelta di utilizzare il bambù come legno per la pavimentazione delle zone espositive.
Il tempo necessario al bambù per raggiungere le dimensioni adatte per essere sezionato in listelli in forma di parquet è di circa 4 anni. Per un legno arboreo tradizionale di pari qualità di durezza, ad esempio il larice, ce ne vogliono almeno 40.

Certificazioni

Grazie alla collaborazione con il Distretto Tecnologico Trentino, il progetto dell’edificio è stato sottoposto alle procedure per il raggiungimento della certificazione LEED.
Il livello di certificazione LEED ottenuto dal museo è il GOLD.

Accesso sostenibile al MUSE

Il MUSE è dotato di un parcheggio con un numero limitato di posti auto, per incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico da parte dei visitatori e di un ampio parcheggio dedicato alle biciclette.
Vicinissimo pista ciclabile, il MUSE può infatti essere raggiunto agevolmente servendosi delle due ruote.