1 marzo 2023
269 campioni, per un totale di 569 pezzi, in cui si possono trovare minerali, fossili e insiemi di reperti di natura mista: è la collezione di Giulia Giudice, studiosa veneziana, accademica, insegnante di Geografia economica che da poco ha trovato casa al MUSE e viene oggi – in piccola parte – esposta nella nuova vetrina degli OPEN Lab.
Qui si è creato uno spazio per accogliere e restituire ai visitatori e alla comunità scientifica i pezzi più pregiati o curiosi che sono stati oggetto di recente acquisizione, come nei casi di donazione o lascito da parte di privati.
«Centinaia di fossili e minerali “abitavano” ovunque nella casa di Giulia Giudice – racconta la donatrice Letizia Caselli -. Si potevano ammirare a vista, negli spazi davanti ai volumi delle grandi librerie (con oltre 7000 volumi), rigorosamente distinti per classi. Stavano anche sotto le librerie, in antiche cassette di legno, negli armadi, nelle casse, in piccole scatole trasparenti per i reperti più piccoli e rari. Tutto era nella sua mente e sapeva perfettamente come, quando e dove li aveva trovati o acquistati, con tutta l’emozione che ne animava il ricordo o la scoperta.
L’identità rara di una collezionista donna, nella storia culturale e sociale italiana ed europea si racconta attraverso questi reperti, in tutta la loro varietà e ricchezza».
Tra i campioni che meritano una particolare menzione:
- zolfo e aragonite in individui geminati psudoesagonali della Miniera di Cozzo Disi (Casteltermini, AG)
- salgemma incolore con fantasmi violacei della Miniera Pasquasia (Enna)
- barite della Miniera Orbai (Villamassargia), “calamina” della Miniera Sa Duchessa (Domusnovas) e aragonite coralloide della miniera di San Giovanni (Bindua, Iglesias).
Chiara VeronesiRelazioni istituzionali e ufficio stampa
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